" Fenito Carnevà, fenito amore - Finito carnevale, finito amore
fenito a fà la pachia da signore - finito il far la pacchia da signore
fenito de stacià farina in fiore - finito il setacciar farina in fiore
fenito de magnà le castagnole " - finito il mangiare castagnole
Il simbolo gastronomico del carnevale nelle Marche: la Castagnola |
INGREDIENTI
380 gr. di farina, 80 gr. di zucchero, 3 uova, 60 gr. di burro, 1 bustina di lievito vanigliato, scorza grattugiata di 1 limone, mezzo bicchiere di latte, zucchero a velo a volontà, 1 pizzico di sale, un sorso di liquore all’anice (preferibilmente anisetta Meletti), olio per friggere.
PREPARAZIONE
Versate la farina, lo zucchero, le uova, il burro, il lievito, la scorza di limone, un pizzico di sale e un poco di liquore all’anice in un grande recipiente e amalgamate il tutto. Allungate eventualmente con il latte fino a che non ottenete un impasto morbido (ma non molle) liscio e compatto. Lasciate riposare per qualche minuto, dopodiché formate dei cordoni dello spessore di circa 2 cm. Tagliateli a pezzetti lunghi 2 cm e arrotondateli con i palmi delle mani fino a creare delle palline grandi come castagne (da cui appunto il nome “castagnole”). Friggetele in abbondante olio a temperatura 180°-200° finché non galleggiano e assumono un bel colore dorato. Toglietele dall’olio e mettetele ad asciugare su carta assorbente e, prima di servirle, spolveratele con lo zucchero a velo.
VARIANTI
Alcune varianti prevedono di bagnare le castagnole appena pronte con l’alchermes, oppure la cottura al forno (molto più leggera e dietetica) anziché la frittura o anche di spolverarle con zucchero semolato, di riempirle di panna o crema pasticciera oppure di usare il rum anzichè un liquore all'anice. Con una ricetta così ci si può sbizzarrire come si vuole e fare tutti i tentativi che si vogliono. L’unico limite è la fantasia!
BUON CARNEVALE!